Quota 100 e compensi sportivi: la Corte dei Conti chiarisce i limiti del divieto di cumulo

Con la sentenza 19/2025 la Corte dei Conti, sezione Veneto, ha chiarito che non tutti i compensi sportivi dilettantistici determinano la perdita della pensione quota 100. Questa pensione anticipata, introdotta dal Dl 4/2019, richiede 62 anni di età e 38 anni di contributi e non è cumulabile con redditi da lavoro subordinato o autonomo, salvo quelli occasionali fino a 5.000 euro.

Con la riforma dello Sport (Dlgs 36/2021), i compensi sportivi sono stati riclassificati, portando l’Inps a contestare la compatibilità tra le co.co.co (collaborazioni coordinate e continuative) sportive e quota 100, revocando pensioni e richiedendo rimborsi. Tuttavia, la Corte ha sottolineato che il divieto di cumulo mira a escludere il pensionato dal mercato del lavoro, mentre il lavoro sportivo dilettantistico, spesso legato a stagioni e con finalità sociali, non sempre rientra in questa logica.

Di conseguenza, in base alla sentenza della Corte dei Conti, il divieto di cumulo non si applica ai compensi sportivi fino a 5.000 euro, assimilabili al lavoro autonomo occasionale. Per importi superiori, sarĂ  necessaria una valutazione caso per caso sulla reale incidenza del rapporto di lavoro.

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