Manovra finanziaria 2024: cosa cambia per le pensioni?

La bozza della Manovra finanziaria per il 2024 è stata approvata dal Consiglio dei Ministri e sarà inviata in Parlamento entro la fine della settimana. Questo documento contiene una serie di provvedimenti di rilievo che spaziano dal taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi alle nuove regole in ambito pensionistico.

Pensioni anticipate: arriva quota 104

Un elemento chiave di questa legge di bilancio è l’introduzione della “Quota 104” come misura di flessibilità in uscita per il 2024. Questa opzione consentirà la pensione anticipata a 63 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, è importante notare che sarà prevista una decurtazione per gli anni di versamento contributivo precedenti al 1996, con un ricalcolo contributivo.

Questo istituto in atto non risulta applicabile al personale della Regione Siciliana, salvo recepimento legislativo e relativa copertura degli oneri finanziari.

Riscatto Agevolato per vuoti nei versamenti

Un’altra innovazione della manovra finanziaria 2024 riguarda i lavoratori “interamente contributivi” che possono ora beneficiare di un riscatto agevolato per colmare i “vuoti nei versamenti”. Questa possibilità copre un periodo massimo di 5 anni e permette pagamenti rateizzati in 120 rate mensili di almeno 30 euro ciascuna. Anche i datori di lavoro nel settore privato possono contribuire a chiudere questi vuoti contributivi attraverso premi di risultato deducibili fiscalmente.

Rivalutazione delle pensioni

Con la revisione del meccanismo di rivalutazione degli assegni pensionistici, si osserva un taglio di 10 punti percentuali (dal 32% al 22%) per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo Inps. Tuttavia, per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo, la rivalutazione sale al 90% anziché all’85%. Le altre fasce rimangono invariate, ad eccezione di quelle più elevate, sopra 10 volte il minimo, che subiranno una riduzione dal 32% al 22%.

Altre misure previdenziali della Manovra finanziaria 2024

A partire dal prossimo anno, i lavoratori “contributivi” potranno riscattare in modo agevolato periodi “non coperti da retribuzione e obblighi contributivi”. La finestra di uscita anticipata sarà estesa da tre a sei mesi nel settore privato e da sei a nove mesi nel settore pubblico. Dal 2025, le pensioni anticipate con 42 anni e 10 mesi di contribuzione (41 per le donne) torneranno ad adeguarsi automaticamente all’aspettativa di vita due anni prima rispetto al termine attuale (2026).

Opzione Donna: nuovi requisiti

La bozza della manovra 2024 conferma l’Opzione Donna nella versione ristretta in vigore quest’anno, con requisiti che includono caregiver, lavoratrici con invalidità fino al 74% e “licenziate”. Tuttavia, la soglia anagrafica è stata elevata a 61 anni, scendendo a 60 in presenza di un figlio e a 59 con più figli. È richiesto un minimo di 35 anni di contribuzione.

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