Una delle novità principali della manovra finanziaria approvata nei giorni scorsi dal Governo è rappresentata dal rinnovo del taglio del cuneo fiscale, a cui si aggiunge anche l’anticipo della riforma dell’Irpef già previsto nella delega fiscale.
A partire dal 2024 verranno accorpati il primo e il secondo scaglione dell’Irpef: in questo modo, si estende di fatto il primo scaglione, quello che attualmente prevede una tassazione al 23% per i redditi fino a 15mila euro. Con l’accorpamento si pagherà il 23% fino a 28mila euro di reddito. Scompare, quindi, la seconda aliquota al 25% mentre rimangono invariate le due successive al 35 e 43%. A beneficiare del taglio al cuneo fiscale saranno quasi 14 milioni di dipendenti pubblici e privati che continueranno, anche nel 2024, a ricevere buste paga più pesanti, con un vantaggio medio massimo di 100 euro netti al mese.
Nella stessa manovra approvata dal Governo è previsto l’anticipo al 1° novembre del conguaglio per il calcolo della perequazione delle pensioni. L’obiettivo della misura è contrastare gli effetti negativi dell’inflazione per l’anno 2023 e sostenere il potere di acquisto delle prestazioni pensionistiche. Nel concreto il conguaglio riconoscerà ai pensionati un differenziale positivo dello 0,8% che rappresenta lo scarto esistente tra l’inflazione dello 8,1% calcolato a fine anno scorso e il 7,3%che era stato riconosciuto ad inizio anno.
L’applicazione sarà differenziata sulla base degli scaglioni delineati con la legge di Bilancio 2023. Il conguaglio sarà erogato sulla base di ‘fasce’ di reddito e sarà riconosciuto al 100% solo alle pensioni fino a 4 volte la minima, circa 2.100 euro lordi mensili. Sopra questo tetto il recupero sarà progressivo con uno sfasamento proporzionale all’aumentare delle pensioni. Così: tra 2.101,53 e 2.626,90 euro l’aumento sarà pari all’85% del tasso, quindi pari allo 0,68%; tra 2.626,91 e 3.152,28 euro coprirà il 53% del tasso d’inflazione pari ad un incremento degli assegni dello 0,4%; tra 3.152,29e 4.203,04 euro si recupererà il 47% del tasso, quindi lo 0,3%; tra 4.203,05 e5.253,80 euro il recupero sarà del 37% del tasso, quindi lo 0,29% mentre sopra i 5.253,81 euro la copertura del tasso sarà pari al 32% quindi lo 0,25%.