L’Istat, con circolare prot. 1915604 del 16 ottobre scorso, ha reso noto il tasso annuo di capitalizzazione per la rivalutazione dei montanti contributivi relativi all’anno 2025.
Il tasso medio annuo composto di variazione del prodotto interno lordo nominale, nei cinque anni precedenti il 2025, è risultato pari a 0,040445; dunque il coefficiente di rivalutazione è pari a 1,040445, ed esso costituisce il parametro per aggiornare il montante maturato al 31 dicembre 2024 anche per i lavoratori iscritti al regime di previdenza pubblica obbligatoria gestito da questo Fondo Pensioni. Esso riguarderà i trattamenti con decorrenza compresa tra il 1° gennaio 2026 ed il 31 dicembre 2026. Si precisa che la rivalutazione non opera sui contributi versati nell’anno precedente la decorrenza della pensione (quindi nel 2025) né per quello di pensionamento (2026).
L’istituto non ha effetti per chi è già in pensione al 31 dicembre 2025: in tal caso opera un altro istituto, ovvero la la cd. perequazione, che viene calcolata sulla base dell’inflazione (il tasso rivalutazione del montante, invece, registra un incremento in misura proporzionale all’eventuale crescita dell’economia del Paese).